Storia di Milano di Pietro Verri
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CAPO SESTODalla nascente Repubblica di Milano sino air imperatóre Federico I.
Si è veduto nel capo antecedente come l'Imperatore non si intromettesse mai nella lunga guerra civile per la giurisdizione di Roma sulla Chiesa Milanese. I Milanesi profittavano della debolezza dell'Imperatore per sottrarsi dalla soggezione del sovrano. Non solamente guerreggiavano per distruggersi divisi in due fazioni, ma si arrogavano la facoltà di farsi degli alleati, di muover guerre, e così fecero nel io5q unendosi co' Lodigiani contro de' Pavesi. Un pubblicista cercherà con qual diritto così pretendesse di operare una città suddita. Uno storico si limita dicendo che mancava al sovrano allora la forza, come ne' secoli precedenti ella era mancata a questi popoli a fronte de' Longobardi e de' Franchi e de' Sassoni} e che in que' secoli non si conoscevano fra il sovrano ed i sudditi i dolci e potentissimi vincoli della beneficenza e dell'amore. Sebbene però Milano si reggesse da sè; un'apparente dipendenza dal sovrano si conservava; e primieramente prima dell'imperatore Federico le monete di Milano portarono sempre il nome dell'imperatore, come fanno anche oggidì le città libere dell'Impero (i). Oltre
(1) Questa asserzione è contraria a quella del conte Giulini, il quale sul testimonio d'una moneta pubblicata dai Muratori, in cui vi è il nome solo Mediolanum, e dall'altra Sant'Ambrogio, che l'incisore ha rappresentato a lesta nuda senza la niilra, ha argomentato che appunto verso la metà del secolo xu essendosi inventato l'ornamento vescovile della mitra, la moneta dovesse essere anteriore a quell'epoca. Se quel dotto Cavaliere (che cessò di vivere il giorno 26 dicembre 1780, giorno
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (181/609)
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