Storia di Milano di Pietro Verri
l88 STORIA DI MILANOmostrava dispiacere che nelle chiese vi fossero ornamenti d'oro o d'argento, e i Milanesi cessarono di esporli : ad nutum quidem Julius Abba-tis omnia ornamenta ecclesiastica, quae auro et argento palliisque in Ecclesia ipsius Civitatis vi-debantur, quasi ab ipso Abbate despecta, in seri-neis reclusa sunt (i). Tutto venne a prendere quell'aspetto che insinuava quel celebre Santo, al - di cui cenno i popoli europei passavano a guerreggiare nell'Asia, e riconoscevano o abbandonavano i sovrani ed i pontefici : tanto era il potere dell'opinione generalmente sparso di lui! Il popolo di Milano, poiché era scacciato l'arcivescovo Anselmo Pusterla, accorse a San Bernardo, che stava alloggiato vicino a San Lorenzo, e con acclamazione lo voleva arcivescovo, il Santo aveva più vasti affari da reggere, e disse alla moltitudine , che nel seguente giorno egli si sarebbe posto a cavallo, e che se il cavallo l'avesse condotto lontano dalla città, non sarebbe stato arcivescovo ) e così appunto fece, e se ne partì: Ego in crastinum ascendam palafredum meum, et si me extra vos portaverit non ero vobis quod pe-titis ; ac sic a Mediolano recessit (2). Così Milano riconobbe papa Innocenzo, e imperatore Lottario; e partilo che fu San Bernardo, i suoi monaci, dice Landolfo al luogo citato : per civitatem eun-les collectam multavi de auro et argento, et rebus pluribus sibi fecerunt ; e con questi mezzi fondarono i due monasterj di Chiaravalle e di Mori-mondo, così nominati ad imitazione di due già stabiliti in Francia \ i quali avvenimenti accadero >•34 l'anno 1134- L'arcivescovo Anselmo, scacciato così dalla sua sede per essere stato del partito di
(1) Landulph. Junior, cap. 4Dello., loc. eli.
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824
pagine 585 |
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Pagina (206/609)
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