Storia di Milano di Pietro Verri
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CAPO SETTIMO 'JOQ
111 o IV3 ma nè elei Corradi uè di Lottario 11 11011 ne ho, nè alcuno ne ha pubblicate- e perciò sembra verisimile che da molti anni la zecca di Milano fosse oziosa, appunto perchè la nuova Repubblica non osasse di sottrarsi interamente da ogni protezione dell'Impero coli'omettere il nome Augusto nel conio, e nemmeno volesse espressamente confermarsi dipendente col riporvelo. Conservo bensì alcune monete dell7 imperatore Federico coniate in Milano, e sono pubblicate in più opere. Così quel Sovrano richiamando a se la moneta ravvivò anche nel conio la soggezione dalla quale ci eravamo col favore de7 tempi sottratti.
Poiché fu sottomessa Milano, l'Imperatore radunò una dieta in Roncalia. Ivi ricorrendo molti per farvi giudicare le liti, quell'Augusto, se crediamo a Radevico, diceva : Mirari se prudentiam Latinorum, qui cum praecipue de scientia legum gloriai-tur. maxime legum invenirentur trasgressores; quam-que sint tenaces justitiae sectatores in tot esurienti bus et sitientibus injustitiani evidenter apparere. Se queir Augusto avesse riflettuto che lo studio delle leggi si fa per acquistare onori e lucro,, e che questo desiderio non esclude i vizj dell'animo} che il raffinamento medesimo nell'interpretare le leggi debbe essere una fecondissima sorgente di litigj ; che in una nazione ricca ed ingegnosa vi debbono essere più controversie, che in una più povera e indolente; non avrebbe parlato con derisione degl'Italiani, perchè studiando molto le leggi di Giustiniano erano in molte liti imbarazzati, Cesare, Ottaviano Augusto e gli altri Romani non deridevano i vinti. Il grande Ottone si mostrò pure abitatore del mondo, come lo sonoYuiiti. Sion 31 il, T. I, i4
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (227/609)
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Corradi Lottario Milano Repubblica Impero Augusto Federico Milano Sovrano Milano Imperatore Roncalia Augusto Radevico Mirari Latinorum Augusto Italiani Giustiniano Cesare Ottaviano Augusto Romani Ottone
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