Storia di Milano di Pietro Verri
218 STORIA DI MILANOfu riconosciuto per vero papa Alessandro III, clic ivi il giorno 24 marzo, che era il giovedì santo, scomunicò Federico. Vittore scomunicò i Milanesi e i loro fautori. Alessandro scomunicò Federico , l'Antipapa, e i consoli cremonesi, pavesi, novaresi, vercellesi e lodigiani aderenti all'Imperatore e all'Antipapa. Tali erano le occupazioni e gli affari di quegli anni, interrotti da piccoli e giornalieri fatti ostili, che con un lento macello affliggevano l'umanità, senza ricompensare in qualche modo il danno con qualche gran mutazione. La guerra è sempre un male atroce, e le società civili si sono instituite al fine di non provarla : ma s'ella cagiona una gran rivoluzione, perde in certo qual modo la sua atrocità per i beni ch'ella talvolta produce ) che se lascia il genere umano come prima, anzi più afflitto di prima, non si può rimirarla senza ribrezzo. Erano giunti rinforzi all' imperatore Federico, che divisava d'impadronirsi di Milano ; e a noi era accaduto il più sciagurato avvenimento , un incendio cioè furiosissimo mo, che il giorno 25 agosto n6o abbruciò quasi tutti i nostri magazzini e quasi la terza parte di Milano. A questa disgrazia dobbiamo attribuire interamente l'umiliazione alla quale venimmo ridotti ) e dopo il giorno in cui Uraja distrusse Milano , dobbiamo negli annali nostri ricordare il venticinque d'agosto come il giorno sopra gli altri infausto. Poiché ci trovammo da quel momento in faccia di un potentissimo nemico, ajutato dai nostri nemici vicini 5 tagliata ogni corrispondenza colle città amichej privi d'ogni speranza di aver pane, e desolate le campagne nostre da ogni parte; per lo che una disperata fame ci costrinse a rinunziare ad ogni difesa.
Il secondo blocco della città di Milano durò
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824
pagine 585 |
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Pagina (236/609)
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