Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO SETTIMO 2 I()
quasi scltc mesi, e terminò alla fine di febbrajo dell'anno 1162 (1). Non seguì alcuna operazione militare che forzasse alla resa, non furono diroccate le fortificazioni in verun modo; non fu dato l'assalto, ma l'unica cagione della dedizione in quella seconda volta è da attribuirsi alla fisica mancanza d'alimento. Lo storico nostro contemporaneo Sire Raul ci dice che per provvedere la citta: Electi sunt de unaquaque Parochia Civitatis duo homines, et de iisdem tres de unaquaque Porta, quorum unus ego fui, et eorum arbitrio annona, et vinitm, et merces venderentur, et pecunia mutuo daretur, quod in perniciem Civitatis versum est: parole che non furono abbastanza finora meditate, perchè la violazione della proprietà e la mediazione del legislatore fra chi vende e chi compra, furono sempre mai operazioni inste-rililrici, sebbene di autorità e lucro per gli esecutori , i quali soli parlano per un popolo che non ragiona ed ubbidisce, e perciò continuate per lunga serie di secoli. L'incendio memorando distrusse in agosto del 1160 quasi tutte le provvisioni. L'esercito nemico nel 1161 cominciò a postarsi tra levante e tramontana della città; poi sloggiò, e collocò il suo campo inviandosi a ponente, poi a mezzodì, sempre facendo fronte verso Milano. Una così poderosa armata copriva frattanto dietro di lui una moltitudine di guastatori, i quali tagliavano i grani ancora verdi, leviti, le piante, e devastavano per la distanza di quindici miglia tutte le terre. Poi l'esercito nemico scomparve , e si accampò verso Lodi, lasciandoci il miserando spettacolo d'una terra devastata che non poteva darci nulla, e non lasciando altro
(1) Vicende di Milano con Federico X imperatore, png. 55.
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (237/609)
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Sire Raul Electi Parochia Civitatis Porta Civitatis Milano Lodi Milano Federico X
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