Storia di Milano di Pietro Verri

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      3 20 STORIA DI MILANOcompenso per vivere fuori che i pochi grani scani-pàti dall'incendio. È assai facile in figurarci la depressione e l'avvilimento nel quale dovettero a tal vista cadere gli animi de' Milanesi. Il solo scampo che poteva loro rimanere , era quello di avventurare tutto a una giornata, uscire dalla loro citta con tutte le forze riunite, dare una battaglia, e o terminare la vita con onore, o salvare la patria distruggendo il nemico, e obbligandolo a lasciarla libera. Ma per abbracciare questo estremo partito vi voleva quel vigore d'animo ne'cittadini, e quell'entusiasmo della patria che cominciava a venir meno dopo tante infelici vicende. Molti cittadini avevano abbandonato il partito della patria , e si erano gettati a vivere co' nemici. L' e-sempio del conte di Biandrate ci allontanava dall'affidarci ad un secondo dittatore, Ne' casi estremi il dispotismo solo può salvare la città ) ma non sempre vive nella città l'uomo che per la sua virtù e talenti meriti il deposito di quella terribile autorità ? nè sempre il popolo ha mezzi per conoscerlo. Cercarono perciò i consoli di aprire la strada a una convenzione col nemico 3 e chiesti
      i salvocondotti dal duca di Boemia e dal conte
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      Palatino del Reno fratelli dell'imperatore, non meno che dal Landgravio di Ilassia di lui cognato , scortati con questi, uscirono dalla città per entrare con essi in parlamento. Il Morena , lodi-giano e fautore di Federico, ci racconta (1) che dalle truppe dell'arcivescovo di Colonia Rainaldo, contro il gius delle genti, vennero fatti prigionieri 5 e quantunque i tre nominati principi altamente se ne dolessero, l'Imperatore approvò il fatto. Lo storico nostro Sire Raul ci descrive molte cru-
      (1) Hisl.Rcr. Laudens. Rer. Italie. Script, tomo VJ, col. 1094-

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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