Storia di Milano di Pietro Verri

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      'aZq STORIA DI MILANOlevano, secondo il calcolo del conte Giulini, più che non valgono tredici zecchini ai tempi nostri (i): tanta era la carestia di ogni cosa, da cui erano i miseri nostri cittadini oppressi. Sire Raul ci descrive planclwn et lucium marìum, citque mu-ìierum, et maxime injìrmorum et foeminarum de partu et puerorum e gre di entium, et proprios la-res relinquentium (2). E a dir vero, questo trattamento fatto ai Milanesi dall' imperatore Federico non ha, ch'io sappia, molti esempj nella storia. Non ancora erano cessati i freddi dell'inverno, che da noi anche in marzo è durevole. La neve,.il ghiaccio non sono cose insolite in Milano in quella stagione. Donne da parto, infermi, vecchi, bambini costretti a sgombrare, e collocarsi a cielo scoperto per ivi mirare la rovina delle loro case! Una popolazione invitata ad abbandonare se stessa alla clemenza di quell'Augusto dalle promesse de' principi che assicuravano una generosa accoglienza (3), dopo aver dati ostaggi e deposte le armi, condannata così a penuriare di tutto, e soffrire una morte lenta e miseranda, amareggiata dalla baccante vendetta de' nemici che sotto i loro occhi distruggevano la città infelice, non fanno un'epoca gloriosa per la magnanimità di Federico. Debellare gli arditi e perdonare ai vinti, furono le virtù dei Romani 3 e Federico credette così gloriosa impresa per lui l'avere non già sottomessa, ma distrutta Milano, che in varj diplomi, che tuttora si conservano, vi pose la data Post destructio-nem Mediolani (4), e ne fece solenni feste in Pavia, ove con nuova pompa sedette incoronato ad
      (1) TI conle Giulini, loino VI, pag. (2) Rerum Italie.
      Script, loin. VI, colum. 1187. (5) Giulini, tomo VI, pag. 255. (4) Il coule Giulini, loino VI, pag. 292; c Vicende di Milano, pag. 80.

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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