Storia di Milano di Pietro Verri

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      252 STORIA t)I MILANOcittà confederate al loro destino, non cagionò danno veruno alla lega lombarda. L'Imperatore au-dossene in Germania} eie città, sgombrato ogni timore, formarono in Parma un congresso, nel quale si presero, a trattare gl'interessi comuni, per rassodare sempre più la loro concordia. Parma era la città più comoda per collocarvi un centro di comunicazione da Padova ad Alessandria , da Milano a Bologna, e da tant'altre città che di sopra ho nominate. La tregua si cambiò in una pace segnata in Gostanza Tanno ii83 il 25 giugno} pace resa famosa sopra ogni altra ; perchè stata collocata nel corpo delle leggi, acciocché servisse ne' secoli successivi di norma de' diritti e del governo delle città lombarde. Chi brama di conoscere esattamente gli affari della lega lombarda, e di quella pace, ne troverà la istruzione nella dissertazione quarantottesima dell' immortale nostro Lodovico Antonio Muratori. Dopo i lavori erculei di questo illustre erudito, a noi non rimane che di scavare piccoli fili della grande miniera da lui esausta} a meno che non ci rivolgiamo a far uso dell'oro già estratto per ridurlo a più finito lavoro. Ecco però lo spirito della celebre pace di Costanza: Le città lombarde potranno fortificare le loro mura} potranno avere la loro armata} potranno mantenere e rinnovare la confederazione a loro piacere} godranno di tutte le regalie, e conserveranno le loro consuetudini : le città giureranno fedeltà all'Imperatore; gli pagheranno ogni anno in segno d'omaggio due mila marche d'argento (i): l'Imperatore avrà i suoi legati nella
      (i) Le quali secondo il computo del conle Giulini equivalgono a undici mila e ducenlo zecchini correnli, somma ben tenue riparlila sopra venticinque cillà, quante componevano la lega; dappoiché vi si compresero Pavia e Como.


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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824 pagine 585

   

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