Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO OTTAVO 253
Lombardia, i quali daranno 1' investitura ai consoli delle città, e giudicheranno le cnuse di maggiore somma, qualora la parte soccombente lo cerchi; ma saranno obbligati a proferire la loro sentenza fra due mesi, e dovranno giudicare secondo le leggi della città: ogni cinque anni le città della lega manderanno i loro oratori alla corte imperiale per ricevere rinvestitura, ed ogni dieci anni si rinnoverà il giuramento di fedeltà: le controversie per cagione de' feudi fra Y Imperatore e alcuno della lega verranno decise dai Pari della città secondo le di lei consuetudini, fuori che nel caso in cui Y Imperatore si trovasse in Lombardia; allora potrà, se lo vuole, ei stesso giudicarle; e quando verrà Y Imperatore nella Lombardia, se gli somministreranno i foraggi consueti, e si accomoderanno i ponti e le strade. In questa forma si venne nell'Italia a constitoire un'associazione di città libere, sotto la protezione dell' Impero , come lo erano poco prima diventate nella Germania le città anseatiche Lubecca ed Amburgo , e come nell'anno medesimo 1183 nella Germania pure Io era diventata Ratisbona ; e da quella data ricominciarono a comparire nelle carte le sottoscrizioni dei consoli Reipublicae Mediola-nensis (i).
Colla pace di Costanza avevano i Milanesi ae« quistata la libertà municipale sotto una limitata protezione dell' Impero; ma nessuna dominazione rimaneva ad essi, o ben poca; essendo le pro-vincie della Martesana, del Seprio, ec., cioè la maggior parte de' borghi e delle terre che ora foi mano il Ducato, indipendenti , anzi nemiche. L'imperatore Federico medesimo con una carta
(i) Giulini, tomo YII; pag. 6.
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1824
pagine 585 |
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Pagina (271/609)
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