Storia di Milano di Pietro Verri

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      262 STOr.14 DI MILANOmentre ella era aboliLa e sconosciuta in ogni altra parte. Non è punto verisimile che i Romani spedissero incontro a Federico (che veniva alla lesta d'un'armata e che aveva già fatto tremare la Lombardia ) i legati per esigere da lui quasi un giuramento di fedeltà, e osassero dirgli : Tu cri forestiere, e ti abbiamo fatto nostro ; eri un viaggiatore oltramontano, e ti abbiamo fatto principe : giura che spargerai sino all' ultima stilla il tuo sangue per mantenere la nostra Repubblica. Nemmeno è verisimile il lungo discorso che fa ripetere a Federico; il quale, per quanto si travedi: da altri luoghi, nemmeno intendeva il latino, ed è assai probabile che conseguentemente ignorasse la storia degli Ottoni, di Carlo Magno e degli an-ticl ii Romani, della quale nel discorso si vuole mostrarlo assai istrutto. Merita pure qualche osservazione il vedere che il vescovo di Frisinga colpito dalla morte Tanno 1158 non potè stendere i fasti sino alla distruzione di Milano; e il continuatore di esso, canonico Radevico, terminò di scrivere all'anno 1160; e il canonico di Praga Vincenzo all'anno pure 1167 terminò la sua Cronaca, cioè sino al punto da cui cominciò il rovescio della fortuna di Federico; e così alla posterità restarono le felici sue imprese, e da pochi altri e meno chiari cronisti appena è passala la notizia dell' umiliazione alla quale venne poscia ridotto.
      Prima di abbandonare 1' argomento dell1 imperatore Federico, io ricorderò alcuni tratti della di lui maniera di operare, acciò si formi un giudizio e della umanità sua, e de' principj della sua virtù; e questi li prenderò tutti da autori tedeschi e parziali suoi. Il primo documento sarà la lettera con cui l'Imperatore istesso rende informalo il ve-

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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