Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO NONO 269
della Repubblica (1). I nobili del primo ordine chia-mavansi Capitani, e formavano la Credenza de Consoli; e i nobili Valvassori, i quali in origine erano come sottofeudatarj dipendenti dai Capitani , formavano La Motta, nome che presero dal sito d1 una zuffa datasi fra Lodi e Milano, fra i Capitani e i Valvassori (a). Così v'erano tre consigli in Milano: uno di quattrocento, l'altro di trecento, il terzo finalmente di cento consiglieri. Siccome la sovranità risedeva realmente nella riunione di questi tre consigli, gelosi e rivali reciprocamente j è facil cosa l'immaginarsi in quale incertezza e sotto qual torbido cielo si trovasse allora la costituzione civile durante il fine del secolo xn e nel corso di quasi tutto il secolo xm. Queste intestine discordie furono la cagione poi per cui lo stato di repubblica finalmente, dopo dissensioni e turbolenze incessanti , cadesse in quello del governo d'un solo; rimedio unico per una inveterata anarchia procellosa. Da principio ogni anno si creavano i consoli, presso de' quali stava il governo della città; ma tante dissensioni e tante difficoltà s'incontravano nel momento di sceglierli, che per disperazione conveniva crearsi un dittatore per un determinato intervallo, sotto il dispotismo del quale calmandosi le fazioni si potesse poscia procedere all'elezione de' magistrati. Questa verità non è stata sinora chiaramente annunziata : confusissime anzi ho ritrovate le memorie de* nostri scrittori; ma tutti i fatti ce la orovano ad evidenza. Nel 1186 dovettero i Mi-anesi creare un magistrato dispotico col nome di Podestà, perchè tutta l'autorità era in lui collo-
(1) II conle Giulini, ionio VII, dalla pog. i57 olla pag. i4/'
(•2) Dello, tomo VII; pag. 144.
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (287/609)
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