Storia di Milano di Pietro Verri

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      ST01UÀ DI MILANOstrade lo strazio crudele, la prepotenza, l'insidia, la violata fede d'ospitalità, vennero diroccate le case de' Landriani, e scacciati nuovamente i nobili tutti dalla città. Cosi racconta il Fiamma questo fatto5 e a lui dobbiamo prestare più fede, che non al Gorio ed al Calco, i quali erano scrittori più lontani: e forse nou avevano stima bastante de' nobili del tempo loro per credere che dovesse essere sempre loro piacevole la verità della storia, quand'anche annunziasse i delitti de' loro maggiori. Il Gorio per altro non ebbe difficoltà di assicurarci che prima dell'anno io65 siasi falta da' nobili la l?3ge orrenda, che ciascuno nobile potesse occidere uno plebeo con la pena de libre septe, e soldo imo de terzoli, per la guai cosa molti erano morti. Io credo falsa cfuesta asserzione. Essa però fa conoscete come si pensava 3 poiché il Corio l'avrà trovata in qualche antica tradizione. Per tai motivi può facilmente intendersi la costanza della dissensione, sempre mantenutasi nella città 5 giacche la plebe naturalmente non ha mire ambiziose per dominare su i nobili, nè da essi si allontana , nè con essi guerreggia , se non per intolleranza delT oppressione. Colla morte dell7 imperatore Corrado cominciarono le inquietudini dei popolo contro de'nobili ; poi si sfogarono i due partiti colla questione de' prati ammogliati; indi i pericoli d'un esterno nemico contennero le interne fazioni; ma cessati che furono, sempre si videro rianimate sintanto che, come dissi e come in ap-presso vedremo, rovinò la Repubblica, e la città si rese suddita di un solo.
      Colla morte di Filippo duca di Svevia, seguita 2208 Tanno 1208, non rimanevano che due pretendenti alla dignità imperiale, Ottone e Federico ; ma Ottone venne proclamato in Germania re de'

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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