Storia di Milano di Pietro Verri

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      aveva immaginato il modo di aggiungere ali1 angustia, alla privazione della libertà, al timore dell'avvenire, al maligno alimento del cibo e dell'aria, anche il tormento di far succedere una positura dolorosa ad un' altra dolorosa. Galeazzo I questa unica memoria ci lasciò come sovrano ; poiché la signoria di lui fu breve, e la cagionela troviamo nella domestica discordia. Marco, che
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      col suo valore aveva conservato e difeso lo Stato, non poteva soffrire il fasto di Galeazzo I, a cui il padre aveva lasciata la signoria. La distanza che passa fra un sovrano ed un suddito rendeva insopportabile a Marco la sua condizione, I principi cadetti delle case sovrane vsono educati sin dalle fasce a venerare nel primogenito il venturo signore; ma a ciò non era disposto dall'educazione r animo di Marco- La dominazione di Matteo Visconti loro padre fu tanto eventuale ; precaria ed incerta ) che nessun uomo; per illuminato ch'ei fosse, avrebbe potuto con ragione antivedere s'egli avrebbe finito come privato ^ siccome nacque, ovvero qual principe, siccome avvenne. Perciò la disparità fra i fratelli sopraggiunse come un avvenimento impensato, il quale doveva eccitare la vampa delle passioni ne' cadetti. Giovanni era di carattere mite, e la condizione sua d'ecclesiastico moderava l'invidia. Luchino aveva egli pure la prudenza di accomodarsi ai tempi. Stefano aveva moglie e figli. Marco era quello che più si mostrava intollerante. Egli s'era fatto conoscere e stimare dai stipendiar) tedeschi spediti da Lodovico il Bavaro; onde non gli fu cosa difficile l'indurre queir eletto Imperatore a venire nell' Italia , per celebrare le incoronazioni a Milano ed a Roma. Si pretende ch'egli trovasse il modo d'irritare l'animo di quell'Augusto con-

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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