Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO UNDECIMO 377
il quale probabilmente si fece verso la metà Visconti, anche I1 interdetto avrà impedito questi onori funebri; molto più a Stefano Visconti scomunicato, perchè figlio di Matteo, quantunque egli non abbia mai avuto parte nel governo dello Stato e nelle dispute col Papa. Quel mausoleo merita d'essere osservalo, per avere idea della magnificenza de' Visconti in que' tempi; e in quella chiesa medesima merita più d'ogni altra cosa osservazione il nobilissimo deposito di marmo in cui stanno le reliquie di San Pietro Martire; opera che è delle prime e delle più antiche per servire d' epoca al risorgimento delle arti, e da cui si può conoscere quanto fossero già onorate e risorte verso la metà del suddetto secolo xiv. Le figure e i bassirilievi sono d'un artista pisano, che travagliò con una maestria e grazia affatto insolite a7 suoi tempi.
Galeazzo I fu liberato dal forno (che tal nome aveva l'orrido suo carcere di Monza) il giorno di marzo 13^8. Furono parimenti resi liberi Luchino, Giovanni ed Azone. Egli per più di otto mesi aveva dovuto soffrire que' mali istessi che aveva immaginali per gli altri. S'incamminò nella Toscana per ricoverarsi presso dell'amico e benefattore Castruecio ; ma nella prigionia aveva tanto sofferto, che in Peseia, nel contado di Lucca, morì il giorno 6 d'agosto dell'anno iS^S, all'ethos d'anni 5i. Cinque anni durò la combattuta signoria di Galeazzo I; giacché dopo il principio di luglio del 1327 da che fu posto in carcere, nulla gli rimase più che fare nel governo. Il Corio ce lo descrive di statura mediocre, di bella carnagione, di faccia rotonda , e robusto della persona; ei lo qualifica liberale, magnifico, coraggioso,
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (395/609)
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