Storia di Milano di Pietro Verri

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      386 STORIA DI MILANOdati caduti a terra. Il volgo poi favoleggiò 9 e crede tuttavia , che ciò significhi la guerra di Sant'Ambrogio cogli Ariani, co' quali il santo Pastore non adoperò mai altre armi che la tolleranza, la carila, l'esempio e le preghiere. Sarebbe cosa degna de1 lumi di questo secolo, se nelle nuove immagini ritornassimo ad imitare le antiche , togliendo la ferocia colla quale calunniamo il pio Pastore. Nelle monete milanesi da me vedute, le prime che portano quest'iracondia da pedagogo, sono posteriori di quindici anni alla battaglia 5 e le mie di Afcone, di Luchino e eli Giovanni hanno Sant'Ambrogio in alto di benedire. Il conte Giulini ne riferisce nna eli Luchino collo staffile, eh'ei dice tratta dal museo di Brera (1)5 ora non credo che vi si trovi quella moneta 3 almeno nel museo di Brera a me non è accaduto di riscontracela. Come mai questo fatto d'armi si rendesse tanto celebre, e come ne' giorni fausti siasi tanto distinto il 21 eli febbrajo, e nessuna menzione trovisi fatta elei giorno ben più memorando 29 di maggio in cui l'anno 1176 venne totalmente battuto Federico I dai Milanesi, potrebbe essere il soggetto d'un discorso. Nel primo caso nn ribelle che non aveva sovranità o Stati, fu sconfitto da un principe che dominava dieci città; nel secondo una povera città che aveva sofferto i mali estremi, sconfisse un potentissimo imperatore che aveva fatto tremare la Germania , l'Italia e la Polonia. Nel primo caso si combatte per ubbidire più ad Azone che a Lo-drisio; nel secondo si combattè per essere liberi o per essere schiavi. Pare certamente che meritasse celebrità assai maggiore la giornata 29 di • maggio. Ma la fortuna ha molta parte nel distri-
      (<) Tonio X, pag. 482.

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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