Storia di Milano di Pietro Verri
ógb storia d! milanoragioni per tenersi lontani i nipoti; ma le insidie eolle quali incessantemente li perseguitava ne1 paesi lontani, la miseria e la povertà nella quale gemevano sempre raminghi, sconosciuti ed erranti (ora nella Francia, ora nella Germania, e persino nella Palestina, ove Galeazzo fu creato cavaliere del Santo Sepolcro) son prove d'un animo niente generoso, ma anzi vendicativo e crudele. Il Corio ci dice come Luchino aveva obtenuto chel Papa haveva cleclarato che Barnabò e Galeazzo suoi ne-poti per lui relegati ale confine come suspecti de la fede, violatori de la pace, perjuri e detestandi non puotessino contrahere matrimonio, e morendo man-cliassino de ecclesiastica sepultura, ne che Imperatori ne Re con epsi potessino Jiavere confederazione, dil che tri ji tris periti difendendo li prenominati fratelli si appellarono de tanta nephandissima declarazione alo Imperatore (i). E in fatti era cosa evidente che volendosi dividere la signoria di Azone, i tre fratelli Matteo, Barnabò e Galeazzo avrebbero dovuto per giustizia possedere la porzione di Stefano loro padre, e fratello di Luchino e di Giovanni; e può darsi che l'ingiustizia che provavano essendo esclusi nella divisione, fosse l'origine di questi guai. Gli avvenimenti sono lontani da noi; e non ci sono noti che per quel poco che alcuni ce ne hanno tramandato. L'indole di Barnabò e di Galeazzo era perversa, come dimostrarono poi; quindi Luchino avrà forse avute delle ragioni colle quali giustificarsi.
L'occasione della morte di Luchino la riferirò colle parole istesse di Pietro Azario. Voverat autem praedicta Domina Elisabeth ejus uxor visitare Ecclesiam Sancti Marci in Venetìis, ut di-
(i) All'anno i348
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (416/609)
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Francia Germania Palestina Galeazzo Santo Sepolcro Corio Luchino Papa Barnabò Galeazzo Imperatori Jiavere Imperatore Azone Matteo Barnabò Galeazzo Stefano Luchino Giovanni Barnabò Galeazzo Luchino Luchino Pietro Azario Domina Elisabeth Ecclesiam Sancti Marci Venetìis
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