Storia di Milano di Pietro Verri
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meno che ciò non accadesse in una metropoli mantenuta in pace; situata in un fertilissimo terreno; sotto un sovrano che proteggeva e vegliava su i poveri e popolari; contenendo i potenti; che manteneva l'ordine pubblico e il facile corso alla giustizia; essendo la sede d'un principe che dominava diciassette città dei contorno. Il carattere di Luchino è un misto di buone e di cattive qualità: cuore insensibile e mente illuminata per governare; unita a forza d'animo e valor personale; il che può formare un fausto principato; non mai un principe buono e grande; qualità generose che hanno sempre per base un cuore buono. Le lacrime sparse alla morte d'Azone erano un encomio per il principe trapassato; e un biasimo preventivo per quello che subentrava: simili desolazioni pubbliche si voglion sempre dividere per metà- Luchino in fatti fu sommamente temuto per la sua risolutezza^ per la sua implacabile severità e per la sua profonda dissimulazione, Ostende-bat de paucis curare; et de multis curabat; dice l'Azario.
Giovanni Visconti fìllio di Matteo I sinodal-
ol'anno 1317 era stato canonicamente eletto arcivescovo di Milano; ma il Papa, al quale dava non poco fastidio la rapida fortuna de' Visconti; di propria autorità nominò e consacrò un altro arcivescovo; e fu; siccome dissi; il Francescano frale Àicardo; il quale visse sempre ramingo esule dalla sua Chiesa; dove appena potè ricoveratisi un mese prima della sua morte; accaduta nel i3og. Allora di bel nuovo gli Ordinar] elessero per la seconda volta Giovanni Visconti. I tempi erano mutati; e quantunque Giovanni avesse accettata la dignità di cardinale della Chiesa Romana dall'antipapa Nicolò V (dignità eh'ci però aveva de-
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (418/609)
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