Storia di Milano di Pietro Verri

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      capo duodecimo j(j(jposta al riconciliarsi che Fecero i Visconti col Papa), Clemente VI lo riconobbe e preconizzò arcivescovo Fanno i34^. Giovanni il giorno 17 di agosto i33q era già stato dichiarato signore di Milano dal consiglio generale insieme col fratello Luchino 5 quindi dopo la morte di questi non v' ebbe bisogno di nuova elezione per dargli la signoria• onde egli senz'ultra cerimonia venne da ognuno obbedito. Si trova però un decreto memorabilissimo; fatto dal consiglio generale} veri-similmente in questo tempo; poiché oltre al confermare il dominio all' arcivescovo Giovanni , il principato, che sino a quel giorno era stato elettivo ; si stabilì ereditario. Tale decreto si legge in un antico codice segnato A; che si conserva nell'archivio del reale castello^ num. 1, pag. ir.Ecco le di lui parole : Quod praefatus Magni/icus et Excelsus Domimis Johannes , jìlìus quondam boucle memoriae Domini Mattinici de Vicecomitibus,
      et post ejus Domini J oh annis decessimi; eo modo quilibet alias Masculus descendens per linearli masculinam et ex legi timo matrimonio ex prae-fato quondam Domino Matthaeo de Vicecomitibus sit: et sint perpetuo verus et legitimus et naturali s Dorninus et veri et lecitimi et naturales Domini Civitatis et totius districtus et Dioecesis et juris clic donis Mediolani. Questo decreto ivi è mancante e del principio e del fine. Forse vi erano delle condizioni colle quali veniva moderata la perpetua sovranità3 anzi è assai probabile che il consiglio non volesse privarsi del prezioso dritto dell' elezione ; senza una reciproca ricompensa che assicurasse la immutabile conservazione de' privilegi del consiglio medesimo. Ma quest'archivio, stato custodito da' sovrani che in seguito signoreggiarono , non poteva essere un sicuro deposito

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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