Storia di Milano di Pietro Verri

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      /\20 STORIA DI MILANOdopo P abbondanza che ne hanno prodotte le nuove miniere e il commercio, siccome torno a ricordare. Non abbiamo notizie bastanti di que' tempi per indicare i progressivi prezzi ai quali siasi venduto il sale alle gabelle. Sappiamo però da' registri civici ? esaminati dall'instancabile conte Giulini j che verso la fine del secolo xiv si vendeva a soldi cinquanta lo stajo ; prezzo veramente gravoso, poiché il fiorino d'oro correva a soldi trentadue (i). Il carico poi della macina alle porte di Milano erasi imposto sino dall'anno i333, come ce ne fa fede una carta dell'archivio dello Spedai Maggiore esaminata dal conte Giulini (2). La gabella della Dovana eravi pure già verso la fine del medesimo secolo xiv (3); poiché v'è il decreto che dice : cum etiam per Datiarios Dova-nae bestiarium grassarnm et minularum dicti cestri Comitatus Jiant diversimodae exiorsiones : così si faceva scrivere Ialino il signor di Milano l'anno i38i dopo il lungo soggiorno fatto in questa città da Francesco Petrarca! Si vede che sino da quel tempo s'era introdotta l'usanza di affittare le regalie ; o5 per dir meglio; la pace, la sicurezza e la libertà del popolo ad un impresaro : volumus bene quoti Incantatoribus Datiorum dicti nostri Comunis serventar eorum data (4). Era riserbato
      al glorioso regno dell'Augusta Maria Teresa di atterrare quest' obice che divise i conlributori dal principe per quattro secoli. Il carico Datium Ini-bottaturae vini; cioè VImbottato, eravi già anticamente ; ma si pagava soltanto sul vino raccolto j indi l'anno 1392 vennero assoggettati a questotributo anche i grani (5). Chi ne cercasse più esatte
      (i)'Il conte Giulini, lomo XI, png. 514- (2) Tomo XI, pag. 119. (5) Decrcla Antiqua, pag. 5i. (4) lbid. pag. 5o>
      (5) Ibid. pag. 173.

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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