Storia di Milano di Pietro Verri
440 storia di milanoriuscire felicemente ne' suoi progetti. Le sue armi ritornarono verso del Bolognese l'anno i36i, e più d'una volta vennero malamente battute senza ch'ei punto acquistasse.
Due fatti accaduti in quel tempo dimostrano qual principe fosse Barnabò , e qual rispetto egli avesse pel gius delle genti. Innocenzo VI gli spedì come nunzj due abati Benedettini. Essi erano incaricati di trattar seco lui per terminare la controversia di Bologna, ed avevano le bolle pontificie da presentargli. Ciò accadde nell'anno 1361. Barnabò stavasene nel castello di Marignano, rintanato colà per allontanarsi dalla ferocissima pestilenza che devastava Milano, abbandonato da due fratelli al caso, e senza adoperare alcuna di quelle precauzioni colle quali Luchino loro zio nel-l'anno i348, cioè tredici anni prima, avea saputo preservarla; abbenchè allora quella sciagura avesse desolata gran parte dell'Italia. Ivi attese i due nunzj, e concertò la cosa per modo che il primo incontro con essi loro seguisse al ponte sotto cui scorre il fiume Lambro. Barnabò, scortato da una buona caterva di armati su di quel ponte, ricevè i due nunzj, i quali se gl'inchinarono e presen-tarongli le bolle consegnate loro dal Papa. Barnabò seriamente si pose a leggerle, indi biecamente mirando i due ministri: Scegliete, disse, una delle due: o mangiare o bere. I due nunzj posti in mezzo agli armati, senza scampo, mirando il fiume che scorreva al disotto, costretti dopo replicate e impazienti istanze alla scelta, mostrarono che non piaceva loro di bere : Ebbene mangiate adunque, disse il feroce Barnabò 3 e furono costretti i due venerabili prelati a mangiare la pergamena tutta quanta, il cordoncino di seta
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (460/609)
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