Storia di Milano di Pietro Verri
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458 storia di milanotrascurava di pagarli, e non badava alle loro angherie. Durante tal governo i due successivi arcivescovi Guglielmo della Pusterla e Simone da Bor-sano non posero piede mai nella loro diocesi; sia che ciò nascesse per le dissensioni col Papa, sia che per godere le rendite dell'Arcivescovato, i principi non volessero concedere, a que' prelati il possesso, sia finalmente che la meschina vita che sotto a quel governo vi dovette passare l'arcivescovo Roberto Visconti, fatto porre in ginocchio per ascoltarsi il nescis poltrone di Barnabò, avesse fatto perdere il coraggio ai successori di presentarsi a vivere sotto que' terribili sovrani, animati anche contro degli ecclesiastici; i quali con un editto di Barnabò venivano obbligati a porsi in ginocchio tosto che l'incontravano per le strade; e non solamente dovevano contribuire la porzione d'ogni tributo al paro di ciascun altro cittadino, ma dovevano portare al di più delle tasse che quei sovrani arbitrariamente imponevano sul clero. Galeazzo II mori in Pavia il giorno 4 di ago-i378 sto dell'anno 13-yS, dopo di aver regnato ventiquattro anni; e successe ne' suoi Stati Giovanni Galeazzo di lui figlio, che portava nome il Conte di Virtù, per un feudo che gli era stato dato nella Francia per dote della principessa Isabella.
Prima di terminare questo capo, credo di far cosa grata a' miei lettori, informandoli d' un curioso dialogo che ebbe Barnabò con un villano da cui non venne conosciuto. Io lo tradurrò, perchè la storia della patria può interessare anche persone che non sappiano il latino. Ho dovuto inserire anche troppi squarci scritti in tal lingua, o per contestare l'autenticità dell'asserzione, o per non diventarne io medesimo responsale, ovvero per non annunziare colle mie parole cose che mi
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (478/609)
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