Storia di Milano di Pietro Verri
ICAPO DECIMO TE11ZO ^60
s'aspettava di dover patire nel castello di Mari-gnano! Giunti che vi furono, il signor Barnaḅ, scoppiando dalle risa, racconṭ a' suoi domestici tutta l'avventura; e ordiṇ che il villano, tal quale era stracciato e sporco, fosse condotto in una sala, e se gli accendesse un gran fuoco. Poiché fu ben ristorato dal freddo, fu chiamato il povero villano a cena, e dovette sedere dicontro al signor Barnaḅ. Essi due soli sedevano; e volle che il villano venisse in tutto servito come egli
10 era. Il contadino non voleva tanti onori; tremava; e Barnaḅ: Son galantuomo, mantengo la parola. Ti ho promesso un buon fuoco, e te Vho dato. Ti ho promesso una cená e le la mantengo. Ti ho promesso un grosso di Milano, e domattina l avrai. —• Villano. Ah signore, misericordia! io ho parlato da stolido qual sono! Sono un povero uomo che vive ne boschi solitario ; non so quello che convenga di parlare: per pietà , mi lasciate partire ; per carità perdonatemi —
11 viliano combatteva fra lo spavento e la fame, stimolata da' cibi insoliti ; e la fame la vinse: mangị bene assai. Poscia venne congedato dal principe, e condotto in una bella stanza: lavato con un bagno tiepido, posto a dormire sopra di un magnifico letto, e la vegnente mattina fu condotto avanti del sig. Barnaḅ, che gli disse: Ebbene , amico, come hai passata la notte? — Villano. Come in Paradiso; ma con vostra buona grazia vorrei andarmene. — Barnaḅ. Se cọ́ ti piace, vi consento : indi rivolto a un suo cameriere: Dagli un grosso; e questi immediatamente lo consegṇ al villano; poi Barnaḅ : La mia promessa ora e compiuta; pure ti ho lasciato sperare qualche cosa di più: cercami quella grazia che brami. — Villano. Signore, basta che mi la-
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (483/609)
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