Storia di Milano di Pietro Verri
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- sciate partire vivo e sano. — Barnabò. Questo lo accordo; chiedi qualche altra grazia. —Villano. Se mi faceste restituire il mio piccolo podere toltomi dal castellano . . . Subito fecegli dare lettere, colle quali il villano riebbe il suo, e tranquillamente se ne ritornò allo stato di prima. L'Aza-rio, che allora viveva e che ci ha tramandata la memoria di questa scena, non ci riferisce chi fosse il governatore di Lodi, che era succeduto a Bru-zio Visconti. Questo avvenimento ha tanta verisi-miglianza, che lo credo veramente accaduto,* e Barnabò avendolo subito raccontato a' suoi cortigiani , è naturale che venisse poi divolgato come una novella di quel tempo. Non avranno trascurato alcuni d'interrogarne il villano medesimo , e così potrà essersi ancora più esattamente risaputo. Il carattere di Barnabò mi pare che vi sia dipinto al vivo. Non permetteva egli che si commettessero vessazioni ed ingiustizie; amava la sicurezza e l'ordine, manteneva la parola data. Ma un buon principe non avrebbe impresso nel cuore de' sudditi uno spavento generale, a segno che per qualche incauta parola temessero d'essere condannati alla carnificina da lui medesimo, nel di lui palazzo. Nessun principe oggidì avrebbe piacere di far soffrire a quel meschino la barbara incertezza che lo tormentò tante ore; e la prima parola gli annunzierebbe ilarità e pace. Poi lo sborso di un grosso, ossia il solo valore di dodici pagnotte, oggidì sembrerebbe affatto indecente. Il povero villano aveva dovuto lasciare la moglie ed i figli con poco pane; stanco e mal pasciuto aveva camminato per ricondurre il sovrano senza sapere ch'ei fosse altro che un uomo; meritava dunque qualche cosa di più d'un grosso. Se il fallo fosse accaduto alla Maestà dell7adora-
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (484/609)
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Aza-rio Lodi Bru-zio Visconti Barnabò Barnabò Maestà Barnabò Villano
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