Storia di Milano di Pietro Verri
CAPO DEC1MOQUARTO 4$ •
sione passò, e il Gonzaga si sottrasse alla rovina (i); poiché attaccò l'armata priva del suo generale , e nel momento in cui nessuna disposizione vi era per la difesa ebbe campo di batterla. 11 mestiere di falsificare le lettere del principe con-vien credere che in que' tempi fosse in uso, poiché il Conte di Virtù l'anno i3q3 fece a tal proposito un editto, che decretava a que' falsarj una atrocissima pena. Cum catena ferrea alligetur ad imam columnam cum uno annido ferreo revol-venie se7 et cum quo ipse homo revolvero se pos-sit circum circa ipsam columnam longinqua ea-tenus quatenus plus fieri poterit ita ut mortem dolentiorem sustineat, ibidem tamen comburatur ita quod moriatur: così leggesi in quel decreto, che pare scritto dallo stesso segretario che serviva Galeazzo padre del Conte.
Sino dall'anno i38o il Conte di Virtù aveva ottenuto, siccome dissi, dall'imperatore Venceslao il diploma di vicario imperiale. Ma questa dignità personale poteva non essere data a'suoi figli, e la elezione d'un nuovo imperatore poteva farla perdere al Conte medesimo, il quale non dimenticava i figli di Barnabò, e le pretensioni che avrebbon potuto far valere, sì tosto che le circostanze loro fossero favorevoli. Per tal cagione egli cercò d'essere formalmente investito da quel-l'Au gusto, come vassallo, di tutti gli Stati che possedeva, onde per tal modo rimanesse la successione e la sovranità perpetua ne' suoi discendenti. La richiesta venne esaudita dall'imperatore Venceslao, col mezzo di ceuto mila fiorini d'oro eli' ei ricevette dal Conte. Gli Stati del Conte ven-
(i) Anna!. Mediol. ad ann. 1398.
Verri, Slor. MiL X. I. 3i
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (501/609)
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Gonzaga Conte Virtù Galeazzo Conte Conte Virtù Venceslao Conte Barnabò Stati Venceslao Conte Stati Conte Anna Slor Cum
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