Storia di Milano di Pietro Verri
ICAPO DEC IMO QUARTO
razione che recitò il vescovo di Novara in mezzo di quella pompa sulla piazza di S. Ar>.brogio. Essa incomincia così : Ecce testem populis cledi eum Ducerti, et praeceptorem gentibus — Venerabile s Patces, spectabilesque Domini mei plurimum merito venerandi. Tota Mediolanensium Patria po-test a me condiligcnter quaerere —• Die quaeso Novariensis Episcope; quae sacrum moverunt Cae-sareum animuni nostrae Communitati Ducatus exibere fastigium ? — Ad quam Ego — Quadru-plex rerum conditio. Dirigens benignitas Regis aeternalis. Prosequcns conformitas actus parenta-lis. Obsequens fidelitas domus Viperalis. Con-gruens utilitas plebis generalis. Poi dopo s'impegna a provare con varj lesti della Sacra Scrittura , che Giangaleazzo era stato dall' Imperatore creato Duca per volere di Dio, per inclinazione di quell'Augustoj che sull'esempio de'suoi maggiori beneficava la casa Visconti, per rimunerazione della fedeltà colla quale i Visconti erano sempre stali affezionati all' Impero, e per bene generale de' numerosi popoli che obbedivano a Giangaleazzo. Indi l'oratore passa alle lodi dell'imperator Venceslao, nel quale trova: Celebris potentia validi vigoris : nobilis prosapia fulgidi de-coris : hilaris clementia placidi datoris ; e conti-linua a dimostrare queste asserzioni ritmiche con frasi e modi singolarissimi. Poi terminato l'encomio di Venceslao 5 passa a tessere quello del nuovo Duca j e le sue lodi sono : generis propinquitas multimi radiosa: corporis formosi/as multitm speciosa: animi tranquillitas valde virtuosa. L'oratore vescovo di Novara era Pietro di Candia, che poi diventò papa col nome di xVlessandro V; e tale sermone fu allora ammirato da tutti, come un capo d'opera della più nobile eloquenza. Ep-
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (503/609)
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