Storia di Milano di Pietro Verri

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      me. Giunto il Duca all'età di vent'anni, il giorno 28 di gennajo dell'anno 1408 fece sbranare da' suoi cani Giovanni Pusterla castellano di Monza, calunniandolo per la morte della duchessa Caterina. Questo innocente e nobile cittadino spirò satollando colle sue membra la fame di que' mastini nel luogo istesso ove sessanl'olto anni prima aveva terminata la vita, con altro supplizio, Francesco Pusterla, regnando Luchino, siccome vedemmo. Fu consigliato il Duca di scolparsi con tal sacrificio dall'accusa d'essere parricida. Bertolino del Maino spirò pure squarciato dai denti di que' mastini. Così cominciò il suo regno il duca Giovanni, terminata che fu la minorità! Il sig. Carlo Malatesta, sovrano di alcune città, aveva a lui data in moglie Antonia Malatesta sua nipote. Egli voleva pure illuminare il genero, ed insegnargli i principj per governare lo Stato, e mostrarsi degno di comandare agli uomini: a tal fine, dovendo egli partirsene da Milano per reggere i proprj Stati, lasciò al Duca alcuni ricordi, i quali tuttora si conservano nell'archivio della città, e furono pubblicati dal benemerito nostro conte Giulini (1). La sostanza di questo testamento politico si può epilogare nel modo seguente. La crudeltà e sempre indecente, sempre odiosa, e non di rado funesta. / popoli debbono venerare nel sovrano V immagine della Divinità, protettrice della innocenza e placabile col pentimento. Si guardi il principe da coloro che cercano di rendergli sospetti i suoi congiunti, o i privati suoi domestici; coloro sono suoi nemici. Risolva da se il sovrano, ma negli affari ascolti prima V opinione de' suoi consiglieri; così non accaderà una inconsiderata risoluti) Turno XII, p.i™. 612.

Storia di Milano Tomo Primo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824 pagine 585

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