Storia di Milano di Pietro Verri
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armi in quella misera et inerte compagnia, il che fu eseguito, e di quegli infelici oltra ducento ne occiseno, et inde jèce proclamare, che sotto pena della forcha veruno più non nominasse pace ne guerra: anchora ordinò che gli Sacerdoti ne la Miss a in loco de pacem dicesino tran q udii tatem. Doppuoi essendo al prefato Duca presentato avante uno figliuolo de Giovanne da Pusterla memorato, forse in età de xrr anni, intervenne questa maraviglia anzi miraculo, che mettendo li cani adosso' al fanciullo per squarciarlo, quello se gittò a terra chiamando al Duca misericordia, il quale più inerii delindo se li remisse uno ferocissimo cane chiamato il guerzOj custodito per il Squarza Gir amo ^ assai più che quello crudele contra il sangue hu-mano, et a suggestione dil quale lo Principe molte persone per denti de suoi cani faceva lacerare. Questo cane adunque per il canetero lassato puoi che il fanciullo ebbe nasato se fece a disparte. Ma il Principe non per questo revocando la innata crudeltate cominciò minaciar al Squarza, che
10 farebbe suspender per la gola ; onde remettendo una crudelissima cagna per nome sibillina, parimente quella non volse molestar il fanciullo, che di continuo domandava perdono. Ma Giovanne Maria più ostinato nel suo furore comandò al malvagio canatero che scanasse lo innocente garzo-7/0, il che voluntiere exequendo non ancora que-
/ gli cani volsino gustare dil suo sangue, et in tal forma ne faceva morire, et tanto in questa inaudita crudeltate se delectò, che sino la nocte andava per la cità con il Giramo inventore de sì inaudita sceleragine e favoregiato da lui per tanto borrendo maleficio caciando il sangue umano come
11 cazatori ne boschi le sevissime fere. Così il Co-
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (525/609)
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