Storia di Milano di Pietro Verri
capo dec1moquinto 537
re (i). Andrea Biglia scrittore di quel tempo ci da idea della popolazione di Milano: riempe ut facile existiment posse in ea ch'itale super triginta hominum millia armari (2); e non sarebbe esagerazione il supporre che il solo dieci per cento della popolazione fosse atto alla milizia. Immenso fu il popolo che uscì incontro al papa Martino V, die venne da Costanza a Milano nell' ottobre del 1418. Il duca Filippo ebbe l'onore di avere suoi ospiti in Milano un Papa, un Imperatore e due Re, e questi due ultimi suoi prigionieri. Lo stesso Biglia ci dà una prova ancora più precisa delle forze della città di Milano in quel tempo. L'anno 14^7 il Carmagnola, alla testa delle armi venete, aveva angustiato lo Stato del Duca, il quale pensava ai mezzi per la difesa. Ho già detto come due soli artefici in pochi giorni somministrarono le armature per quattro mila cavalli e otto mila fanti; ora, appoggiato al Biglia, dirò che la città di Milano si esibì di mantenere stabilmente dieci mila uomini a cavallo e dieci mila uomini a piedi, con questa sola condizione, che il Duca lasciasse alla città medesima la percezione di tutte le gabelle e tributi di Milano e suo distretto, e che i tributi delle altre città tutte egli liberamente li percepisse per arricchire se stesso, o chi più gli fosse piaciuto. Oggidì, quand' anche si volesse fare un massimo sforzo, non si troverebbe il modo di mantenere la metà di questa armata; e oggidì tanto un cavaliere quanto un fantaccino costano meno assai di quello che allor si pagavano. Il Biglia perciò aggiugne: mirum clictu hoc solos Me-diolanenses ausos pollice ri, quod Florentia ac
(1) Kloth. De Aerario, lib. II, cap. 36, pag. 598. Norim berg. 1671. (2) R. I. ioni. XIX, pag, io5.
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Storia di Milano
Tomo Primo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1824
pagine 585 |
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Pagina (559/609)
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