Storia di Milano di Pietro Verri
6 storia di milanonessuno era più sicuro di possedere qualche cosa di proprio ; la vita era in pericolo non meno di quello che lo erano le sostanze; il disordine era generale e uniforme; il che doveva accadere in una numerosa e ricca popolazione, rimasta priva del sistema politico, mentre con incerte mire tentava di accozzarne un nuovo. Il castello di Milano non poteva torreggiare sopra di una città che voleva essere libera e temeva un invasore; perciò cgh pubblico proclama si posero in vendita i materiali di quella rocca (i).
11 conte Francesco Sforza, appena ebbe Pannunzio della morte del Duca, s'incamminò diligentemente verso Milano, abbandonando la Romagna ove si trovava. I Veneziani erano nella circostanza la più favorevole per impadronirsi del Milanese. Lodi, Piacenza e altre città desideravano di vivere sotto la Repubblica Veneta. Francesco Sforza vedeva che i Veneziani erano i più potenti ad invadere e conquistare questo ducato, eh'egli aveva in mente di far suo; sebbene le circostanze non gli fossero per anco favorevoli a segno di palesarlo. Le forze de'Veneti già si trovavano nel Milanese prima che il Duca morisse, il che accennai nel capo antecedente. E come pochi mesi prima s'erano essi presentati sotto le mura di Milano e avevano devastato il monte eli Brianza ; così v' era ragionevole motivo per cui i Milanesi temessero l'imminente pericolo. Appena venti giorni erano trascorsi dopo la morte di Filippo Maria, che la Repubblica Milanese dovette eleggere un comandante capace di opporsi alleX
(i) Registro Civico B, fogl. 14 lergo, ove leggesi questa grida del 3o agosto i447 per la demolizione e vendita del castello e delle gioje del Duca.
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (12/516)
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