Storia di Milano di Pietro Verri

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      34 storia di milanovolevano rimaner liberi, e non ubbidire a verun principe. Altri conoscendo l'impossibilità di formare una repubblica in mezzo a tanti e sì appassionati partiti, in una città nella quale le voci di patria e di ben pubblico non bastavano ad ammorzare le private mire, volevano un principe. Tutti però concordemente ricusavano i Veneziani. Si proponeva dagli uni il Papa; da altri il re Alfonso: altri suggeriva il Duca di Savoja. Gasparo da Yimercato propose il conte Francesco Sforza. EgH nel suo discorso fece vedere che la fame minacciava a giorni la morte; che nè il Papa, ne il re Alfonso, nè il Duca di Savoja avevano mezzi per salvarci al momento, come chiedeva l'urgente necessità. Che non rimaneva altro partito da scegliere, che o i Veneziani o il Conte. Sudditi de' Veneziani non potevamo aspettarci se non che il destino d'una città secondaria e provinciale, sotto una dominazione che avrebbe temuta la nostra prosperità. Sotto del Conte valoroso, umano, benefico, nostro concittadino per la moglie, non dovevamo aspettarci un signore, ma un padre saggio, provilo, amoroso, da cui si sarebbe posto rimedio a' nostri mali. Il partito per il Conte prevalse per o acclamazione, e si spedì tosto ad avvisarlo (i).
      (i) Sei giorni prima che Milano accogliesse Francesco Sforza Gaspare Vimercalo uscissene dalla citlà con apparenza di volersi abboccare con Pandolfo Malalesla comandante delle truppe di Venezia, e probabilmenle concertò in vece la dedizione al Conte. II passaporto che gli si consegnò trovasi nel codice C, fogl. i35 tergo, dell'archivio di città, e dice: Per illustres Dorninos Capitarne s et defensores ìibertatis IUustris et excelsae Comunitatis Mediolani concessa est licentia strenuo Gasp ari de Vimercato exeundi hanc Civitatem cum famulis suis ad numeruin usque orto * suisque valixiis, bulgisj rebus et bonis* et hoc tute libere et impune * omnique reali et personali impedimento prorsus ammoto dummodo se non conjerat ad partes hostiles et vadat ad Illustrem Dominum Sigismundum Pandul-


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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835 pagine 503

   

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