Storia di Milano di Pietro Verri
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per una onorevole ricognizione al nuovo Duca. Il primo pensiero di questo principe fu di rialzare il castello di Porta Giovia demolito due anni prima, siccome dissi. Questa fortezza, fabbricata da Galeazzo II, era necessaria per la sicurezza del Duca, il quale in una cittą piena di partiti, recentemente riscaldata dal nome di libertą, rendeva sempre pericolosa la residenza del nuovo principe, sprovveduto in fatti di legali fondamenti per succedere nel ducato. Ma nemmeno conveniva alla prudente accortezza del nuovo signore di palesare la inquietudine sua, nč di lasciar conoscere al popolo apertamente una tale diffidenza; essendo cosa naturale alla moltitudine il non accorgersi delle forze proprie, se non pel timore altrui. Propose egli adunque alla cittą, come ostinandosi tuttavia i Veneziani nella guerra contro di lui e contro lo Stato, trovandosi Milano allora mal difesa dalle mura della circonvallazione, non convenendo di aquartierare Tarmata nella cittą resa esente dall'alloggio militare, non eravi modo alcuno di preservare la metropoli dai pericoli d' un assalto, se non ricoverando in luogo munito e forte un corpo di armati in guisa d'allontanare il nemico da simili tentativi. Propose quindi alla deliberazione della cittą médesima il determinare, se dovesse per tutela di lei riedificarsi il castello, assicurando nel tempo medesimo la cittą che vi sarebbe stato collocato per castellano non mai altri che un nobile milanese per luti7 i tempi a venire. Questa moderazione di cercare l'assenso per una cosa eli' egli avrebbe potuto da sč medesimo fare immediatamente, le maniere umanissime e nobilissime del Duca, tante virtł militari e civili riunite in questo grand'uomo, impegnarono i primarj cittadini ad ottenergli la pubblica acclamazione per
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Societą Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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