Storia di Milano di Pietro Verri
capo decimo settimoperies, quem jure possis cum uno Francisco Sfor-tia conferre. Qui quieterà cum vicìsset semper, et victus fuisset numquam, ita diem obiit ut omnibus de se non minus desiderium, quam Jletum relinqueret (i).
Già da due anni era stato idropico il Duca 3 e sebbene ei nell'aspetto sembrasse ristabilito, soffriva nelle gambe, le quali anche talora si gonfiavano. Egli tentò qualche rimedio per ridurle alla loro figura di prima, e v' è chi attribuisce a tal cagione la quasi improvvisa di lui morte accaduta con due soli giorni di malattia. Il giorno 8 di marzo dell'anno 1466, all'età di sessantacinque i^s anni, dopo sedici anni di signoria, morì il duca Francesco Sforza. Tutta la città rimase squallida e desolata a tale inaspettata disgrazia: stimando ognuno, dice il Corio, non solo bavere perduto uno Duca, ma uno colendissimo Patre. La duchessa Bianca Maria sebben colpita da questo impensato fulmine, s'era addottrinata coli'esempio del marito ad affrontare e sostenere l'avversa fortuna. Il figlio primogenito, Galeazzo Maria, in quel punto era nella Francia. Se la Duchessa si abbandonava al femminil dolore, la casa Sforza perdeva la sovranità, alla quale mancava la sanzione imperiale. Ella si mostrò degna d'essere stata moglie amatissima di Francesco Sforza: compresse il dolore; pensò a salvare i figli. Con animo virile, la notte medesima, appena spirato il Duca, convocò un consiglio de' primarj signori milanesi. Con poche ma gravi e accomodate parole raccomandò loro l'ordine pubblico, la fede verso il sangue del Duca. Scrisse immediatamente a tutt'i principi d'Italia la perdita fatta, e richiese il fa-
(1) Rer. Italie. Script, loin. XXI, col. 779.
*
| |
Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
|
Pagina (63/516)
|
Francisco Sfor-tia Jletum Duca Francesco Sforza Corio Duca Patre Bianca Maria Galeazzo Maria Francia Duchessa Sforza Francesco Sforza Duca Duca Italia Rer
|