Storia di Milano di Pietro Verri

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      CAPO DECIMONOXO 1 o5
      confido la più preziosa fortezza del mio Stato \ difendetela per soli tre mesi, e se dentro questo spazio non vi manderò soccorso , disponetene come giudicherete a proposito: il che accadde nel giorno memorabile 2 settembre 1499- Ciò fatto, il Duca verso sera uscissene dal castello, e die congedo ai molti signori che erano disposti ad accompagnarlo. Altra cura aveva nell'animo, suggerita dall'intimo del cuore, la quale non poteva essere che frastornata dai vani omaggi de' sudditi. Non poteva allontanarsi da Milano senza sentire che si allontanava dall'amata spoglia della Beatrice, a cui destinò l'ultima visita. Cavalcò alle Grazie ; volle rivedere la tomba e l'effigie della perduta sposa. I sentimenti di natura si rinvigoriscono a proporzione che dileguansi le larve della fortuna. Non poteva staccarsene} e costretto pure a partirsene, più volte si rivolse a mirare il monumento della sua tenerezza e del dolor suo. Immediatamente di la s'incamminò a Como; d'ondo pel lago passò nella Valtellina. Indi per Morbegno, Sondrio, Tirano, Bormio, Bolzano e Brixen passò ad Inspruk, residenza dell' imperatore Massimiliano. Prima però d' imbarcarsi sul lago di Como, il Duca da una loggia in Como si presentò al popolo, e fece da quel luogo pubblicamente noti i sentimenti suoi, dicendo: Che la fortuna avversa l'aveva ridotto a quel duro passo di abbandonare lo Stato, senza che egli avesse luogo a rimproverarsi imprudenza o spensieratezza alcuna. Che l'unico motivo di tale ingrato destino egli dovea riconoscerlo dalla perfidia di coloro ne' quali sventuratamente aveva riposta la più sincera fidanza. Egli confessava d'essersi ingannato nella scelta, e di essersi con troppo buona fede lasciato sedurre da que' vis: mascherali i quali attorniano i
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835 pagine 503

   

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