Storia di Milano di Pietro Verri
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CAPO VIGESMOBreve ritorno del duca Lodovico Sforza fatto prigioniere, e governo del re di Francia Lodovico XII sino alla lega di Cambrai.
Poiché il re Lodovico XII ebbe abbandonato l5ouMilano per ritornarsene nel suo regno, una porzione dell'armata francese s'incamminò verso della Romagna per togliere Imola e le altre città promesse al duca di Valentinois dalle mani del conte Girolamo della Rovere. Il duca di Valentinois era figlio di Alessandro VI, il conte Girolamo era figlio di Sisto IV. È facile l'immaginarsi quai do-vesserò essere i costumi di que' tempi, se tali esempi diedero anche i poscia graduati al sommo sacerdozio. Doveva quindi quel corpo di Francesi inoltrarsi ad occupare il regno di Napoli. Divenne così meno imponente nella Lombardia la nuova forza conquistatrice. Il governatore maresciallo Trivulzio stabilì la sua residenza nella corte vicino al Duomo, avendovi una guardia di trecento Tedeschi. Malgrado la severità della disciplina usata dal Trivulzi, siccome accennai, non era possibile il prevenire ogni disordine. Un Francese pose violentemente le mani sopra di una contadina che portava il pane a cuocere al pubblico forno in Lardirago, terra lontana da Pavia cinque miglia. La contadina si difese robustamente. Il Francese non voleva desistere. Accorse il di lei padre con un bastone. Il Francese lo stese morto. Varj contadini si scagliarono sull'uccisore, che dovette soccombere. Un corpo di Francesi postato nel contorno sopravvenne; saccheggiò la terra, bruciò le case, impiccò varj. In Milano pure si comincia-
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (123/516)
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