Storia di Milano di Pietro Verri
i32 storia di milanoTrivulzio aveva, siccome vedemmo, molti nemici. Il tumulto accaduto in Milano sotto il governo di lui doveva condurre il re Lodovico XII a confidare in altra mano la suprema dignità, siccome fece dichiarando suo luogotenente e governatore il cardinale di Rohan, che si chiamava il Cardinale d'Àmboise. Nemmeno per tre mesi il Trivulzio durò governatore. Per pochi mesi pure tenne questa carica il Cardinale, a cui fu successore nell'anno medesimo i5oo il signore du Benin. Entrò in Milano il Trivulzio il giorno i5 aprile, e andossene ad alloggiare in sua casa (i), non più in corte. Il Cardinale il giorno 17 di aprile entrò come governatore. E facile l'immaginarsi quale fosse la inquietudine de' Milanesi in tale rivoluzione, disperando di più rivedere il loro naturai principe, e temendo la vendetta de' Francesi offesi nell'ultima rivoluzione. In fatti il Cardinale
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osservalo che al tempo del duca Filippo Maria si cominciò a staccarle, ed ho trovate cinque veudite e quattordici donazioni. Quel principe non avendo eredi, cominciò a largheggiare. Poi sotto Francesco I fu il più gran colpo di distacco, contandosi sedici vendite e ben quarantaquattro donazioni di regalie. Anche sotto Fraucesco Sforza s? introdusse il patto di abdicare in alcune vendite di regalie la ragione fiscale di ricuperarle al prezzo medesimo. Le donazioni non furono mai tante poi, quanto sotto Francesco, che doveva rendere accettala signoria che mancava ia lui di legittima ragione; ma sotto Lodovico il 3Ioro in vece grandiose furono le vendite, delle quali ne ho contate settantaquattro. Tutto il secolo xvi fu più moderato. Non è da maravigliarsi che il duca Filippo Maria, ultimo di sua casa, donasse largamente le regalie annesse alla sovranità, e destinate a sostenerla. Oltre quelle che pel termi-nare delle famiglie nel corso di tre secoli saranno rientrate nel ducale patrimonio, ne rimanevano tuttora in mano di privati quattordici, dieci anni sono. Né v? è pure da maravigliarsi, se dieci anni fa rimanessero bene quarantaquattro donazioni di regalie fatte da Francesco Sforza 3 che voleva appoggiare la sua donazione alla benevolenza ed al consenso dei popoli.
(1) In Porta Romana nella contrada della Ruga bella.
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (140/516)
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