Storia di Milano di Pietro Verri
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Ei non temette la voce imparziale della storia. È triste quel popolo che è dominato da un ambizioso che non la teme ! Trivulzi con la sua ambizione rovinò la patria, scaccionne i naturali suoi duchi, e la immerse nelle miserie che l'afflissero per più di un secolo. Egli non ha dritto veruno alla nostra riconoscenza.
Dell' atrocità di quei tempi, e degli effetti dell'ignoranza e delle torture può esserne pure chiara testimonianza il fatto orribile di Isabella da Lampugnano, la quale il giorno 22 di lùglio del 1519 sulla piazza del castello fu arruotata viva ed abbruciata. Si credette che per sola crudeltà ella colle lusinghe si facesse venir in sua casa i bambini, e loro togliendo il sangue li salasse e divorasse poi. Si asserì che la cosa venisse a sapersi, perchè una gatta di lei fu osservata avere in bocca la mano d'un bambino: Fu subito detenuta, dice il Prato, et stata per alcun tempo perseverante ne tormenti horribili, negando sempre il vero, filialmente confessò il .tutto. La logica non permette di credere clic si commettano siffatti orrori per sola crudeltà e senza un fine. La cognizione del cuore umano nemmeno consente di crederne preferibilmente capace una donna, più sensibile alla compassione che non e l'uomo. La ragione e la sperienza ci dimostrano che questa e una prova di più che coli'uso de' tormenti Aor-ribili finalmente si costringe un innocente ad accusarsi di qualunque più chimerico delitto. Ci ac-caderà di trattarne più diffusamente mi lusingo in avanti proseguendo la storia.
La condizione de' Milanesi era assai infelice sotto il duro c dispotico governo del maresciallo Lautrec: aggravj indiscreti, indiscretamente per-
Verri. Slor. MiL T. II. i3
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (201/516)
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Isabella Lampugnano Prato Aor-ribili Milanesi Lautrec Trivulzi
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