Storia di Milano di Pietro Verri
2*0 storia di m1lajmod'Àngouleme secondò due personali passioni , l'avidità del denaro e la gelosia di comandar sola nell'animo del Re suo figlio. Qualche cosa ancora -di peggio manifestò ella poi, quando chiamò mentitore il Saint-BIancay, e sostenne che que' danari erano un capitale suo che se le restituiva. L'orrore poi va al colmo sapendosi che queli'onora-tissirno vecchio ministro venne impiccato a Mont-faucon (i). La duchessa d'Àngouleme nel i523 aveva quarantasette anni, nudriva qualche passione pel duca di Bourbon contestabile di Francia, avendo essa contribuito a fargli avere degli onori dovuti alla nascita e merito suo, ma che il Re da sè medesimo dati non gli avrebbe, attesa la nessuna conformità fra l'umore vivace del Re e
sla grave fierezza del Duca: aveva trentaquattro anni il Contestabile, allorquando le attenzioni della vedova duchessa d'Àngouleme divennero sì pressanti, che ci lasciò chiaramente scorgere quanto importune gli fossero. La Duchessa era tanto bella, quant'era possibile all'età sua. Ma ella aveva l'anima tanto bassa e plebea, che pensò di vendicarsene, o di ridurre il Duca a capitolare con lei, promovendogli de' mali. Cominciò a fargli sospendere le pensioni. Il Duca non se ne lagnò, anzi a dispetto di lei accrebbe il fasto e la pompa per mostrare quale ei fosse indipendentemente dai soldi del Re. Il Contestabile invitò il Re alla sua terra di Moulins, e lo accolse con feste splendidissime (2). La Duchessa fece proporre al Contestabile la sua mano; egli sdegnò e derise queste nozze. Allora la donna in furore, adoperando il
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(1) Branlorne, Vie de Francois I„ dice che Sainl-Blancay en paya la menestre par aprèSj car il fut penda à 3Iontfaucon.
(2) Brantome, Horn. illuslrcs.
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (218/516)
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