Storia di Milano di Pietro Verri
capo vigesiàoquartoil Grumello (i) che Tedeschi e Spagnuoli se lo disputavano. Il Re ferito come era anche in fronte; combattendo a piedi ? uccise due 11G ìli lei. Gli gridavano gl'Imperiali di arrendersi; ma egli voleva anzi perire. Fu spoglialo delle collane, e di quanto aveva' di prezioso, abbenchè inutilmente andasse dicendo : Je suis le Roi, prosiegue Grumello. Un gentiluomo francese, chiamato Pompe-rant, che aveva accompagnato ir duca di Borbone nella sua fuga da Francia, fece allontanare i soldati imperiali, ed umilmente accostatosi al Re, se gli gettò ai piedi, scongiurandolo di non ostinarsi e di sottrarsi ad una morte sicura, cedendo al destino che non secondava il valor suo. Gli propose di rendersi al duca di Borbone. Il Re chiese del Lanoja viceré di Napoli. Pomperant lo rese tosto avvisato, e comparve. Il Re gli consegnò la spada, dicendogli in italiano: Signore, eccovi la spada di uh Re che merita d esser lodato , perche prima di perderla ha sparso con lei il sangue di molti de vostri, e che non e prigioniere per viltà sua9 ma per isfortuna. Lanoja la ricevette rispettosamente in ginocchio, baciandogli la mano; poi trasse la sua e presentandogliela: Io prego, disse, Vostra Maestà di ricevere la mia, che ha risparmiato il sangue di molti de suoi. Non e conveniente ad un ufficiale dell' Imperatore di lasciare un Re disarmato quantunque prigioniero. Se lardava Lanoja (2) correva pericolo il Re di essere fatto in pezzi; tanta era la voglia che ciascuno aveva di possedere untai prigioniere, e vantarsi dell1 impresa. La sopravveste del Re fu da essi squarciata in cento parti, e i pennacchi del-
(1) Fogl. 142 tergo e 143. (a) Tegio.
Verri. Sior. Mil T. II
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (249/516)
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