Storia di Milano di Pietro Verri
268 storia di milanocolpo dell'artiglierie de nemici. La quale somma, benché alla città tanto esausta, fusse grandissima , nondimeno trapassando tutte /' altre calamità la miseria dell7 alloggiare i soldati, accettata la condizione proposta, cominciarono con quanta più prestezza poterono a provederla. Si considerò come una punizione celeste la morte che Borbone incontrò poi nello scalare le mura di Roma nel i52y? perchè non fu leale alla promessa fatta ai Milanesi. La vanità degli uomini non contenta di fantasticare sopra i segreti de' principi, ardisce di pronunziare per fino sulle opere della Divina Provi- ' denza, invece di adorarla in vista della profonda nostra ignoranza. Guicciardini conviene che il duca di Borbone diede le disposizioni perchè fosse tolto F alloggiamento militare dalla città 3 ma ciò non ebbe effetto, o non tenendo conto Borbone della sua promessa, o non potendo , come si crede, resistere alla volontà e alla insolenza dei soldati, fomentati anche da alcuni de7 capitani D che volentieri o per ambizione o per odio difficoltavano i suoi consigli. Non è adunque piano ch'egli per insidia e con mala fede facesse la promessa. Finalmente poi, per un principe del sangue, condotto dal perverso destino ad essere ribelle, principe di sommo valor militare, non doveva ravvisarsi come un accidente strano il finire i suoi giorni combattendo.
Ma intanto il duca Francesco II trovavasi a mai partito, mancando ornai di viveri nel suo castello. Quindi fece egli uscire la notte venendo il decimo settimo dì di luglio più di trecento tra fanti, donne , fanciulli e bocche disutili, i quali attraversarono dove meno era custodito il passo, e quasi tutti giunsero alF armala de7 collegati, rappresentando loro la estremità alla quale era ridotta la
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (276/516)
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