Storia di Milano di Pietro Verri
3o8 storia di milanostello però di Musso, ricovero ed asilo del prepotente Medici, fu per ordine del duca Francesco demolito e spianato da' fondamenti (1).
Le precauzioni di Francesco Sforza onde sempre più assicurare la tranquillità de' suoi Stati vennero per fortunata combinazione corrisposte anzi potentemente avvalorate da Carlo V; il quale, ben vedendo che Francesco re di Francia non avea deposte le mire di riacquistare lo Stato di Milano, si determinò di ritornare in Italia, di abboccarsi nuovamente in Bologna con Clemente VII, e di stabilirvi colà una lega valevole ad infrenare qualunque improvviso tentativo. Appena infatti ebbe egli liberala Vienna da una orribile invasione dei Turchi, e colf averli costretti a retrocedere fino a Costantinopoli mercè' di un esercito che, come scrive il Bugati (2), dopo caduta la grandezza del Romano Imperio, morto il Magno Costantino, non più fu veduto in campagna; comparve Cesare nel Friuli, indi il giorno 7 di novembre in Mantova, dove splendidamente fu trattenuto per più giorni dai duca Federigo. Convennero sollecitamente quivi ad ossequiare l'Augusto Carlo, olire Alfonso duca di Ferrara, Francesco Sfoi za duca di Milano, il duca d'Albania, Alessan-di *o de' Medici 5 ed altri principi ed ambasciatori, i quali poscia lo accompagnarono onorevolmente alla volta di Bologna, nella quale città trovò giunto poco innanzi il Pontefice. Appena accoltisi in Bologna sì grandi ospiti coir universale tripudio, intrapresero essi assidue conferenze intorno alle rispettive mire. Tre erano i punti cui premeva aCesare di assestare in questo congresso. Verteva
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(1) Bened. Jov. Ilist. Patr. lib. I, in fine.
(¦i) Si or. Univ. lib. VI, pag.
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835
pagine 503 |
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Pagina (316/516)
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