Storia di Milano di Pietro Verri

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      onde vivere a discrezione; ma trovando la nostra città su Farmi, piegò verso il borgo di Gallarate, dove fermatasi tutto quel mese vessò con frequenti scorrerie le terre di quel circondario, costringendole a grosse contribuzioni. Ad ovviare a siffatto inconveniente, ed a sedare un altro forte tumulto de' soldati malcontenti nei seno stesso della citta, fu mandato ambasciatore a Cesare Battista Ar-chinto dottor di legge (i), il quale ne riportò ordine al marchese del Vasto , che imposta a' Milanesi una taglia di cento mila scudi, fossero questi ripartiti alle truppe, parte delle quali dovesse poi essere spedita per la via di Trento ai presici] del re Ferdinando in Ungheria contra i Turchi, e parte a Genova per unirli alla squadra navale del Doria contra i medesimi. Abbiamo pure nella scarsezza delle patrie notizie spettanti all'anno presente, che 1' imperatore Carlo V volendo dimostrare il suo grato animo verso Paolo III cotanto interessatosi nella tregua conchiusa in Nizza, stralciò dal Milanese il territorio di Novara, per farne dono a Pier Luigi Farnese figlio dello stesso Pontefice (2). Fors' anco da queslo tratto di liberalità cesarea fu mosso, siccome narra il diligente Burigozzo (3), anche il Papa ad usare una singoiar distinzione al merito insigne di Alfonso d'Avalos d'Aquino marchese del Vasto, governatore di Milano, col mandargli in dono la Rosa d'oro da esso Pontefice benedetta nella precedente quaresima, giusta il cerimoniale romano (4), e che fu al marchese del Vasto preseti- 1 tata il giorno 8 di giugno nella messa pontificale
      (1) Bugati, lib. VII, pag. 86G. (0.) Muratori, Annali, al i55S, pag. 3i5. (3) Lib. IV, fogl. io5 tergo. - (4) Vedasi l'Ordine Romano XI, num. 36, XV, n. fò; e M. Ciampini, tomo III, pag. 120.


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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835 pagine 503

   

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