Storia di Milano di Pietro Verri
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qualche Divo o Diva, le centinaia, questa sì ampia di marmo, non solamente non meritava rui-na , ma di essere conservata in piedi fui ad una scaglia, ancorché sin qui non vegga animo eroico che cadendo la repari ne del proprio, ne del comune, come ne anco molty altre anticaglie degne di memoria, e di ristoro nella città, de quali non s'ha considerazione per una ignobiltà troppo vergognosa. Tuttavia avvertito di questo fallo il Gon-zaga, lasciolla, anzi adornolla questa colonnata in foggia d'arcof e d'uno portico molto superbo, pel quale passò il Me Filippo poi.
Il dì primo di novembre di esso anno 1548 sciolse le vele Filippo li verso dell1 Italia, accompagnato dal duca d'Alva capitan generale e maggiordomo maggiore dell'Augusto suo padre, e sbarcò, in Genova il giorno 22 0 25 del suddetto mese; nella qual città fu accolto con grandi onori, ed alloggiò nel palazzo di Andrea Doria, ove fermatosi alquanti giorni pel conveniente riposo e per ricevere gli ambasciatori, da Genova passò a Pavia, indi a Milano. Gareggiarono queste due città nel ricevere l'ospite sublime, e segnatamente si distinse Milano; nella qual città nel dicembre fece la sua solenne entrata, descritta esattamente dal Bugati, e detta da esso poco minore di quello del Padre (1). Si trattenne Filippo II in Milano finoal giorno 8 di gennajo del i549, T13' temP° seguirono le nozze di Fabrizio Colonna con Donna Ippolita figliuola di D. Ferrante Gonzaga governatore. Maravigliose e veramente reali furono per l'invenzione e per l'ordine le feste, i banchetti, i giuochi, i torneamenti, i teatri ed anco le finte
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(1) Stor. Univ. lib. VII, pag. 960.
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (375/516)
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