Storia di Milano di Pietro Verri

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      o^o storia di milanodi uccidere la sentinella ed il castellano suddetto, e coli7 armi opportune farsi adito al corpo di guardia, e questo ucciso, calar il ponte onde introdurvi altri appostati soccorsi, e così condurre a fine la malagevol opera. Premesse in fatti alcune squadre scelte e coraggiose, venne il Biraga con altri prodi armati dal Piemonte per la via degli Svizzeri- ed appiattatosi in città in luogo adattato, aspettava l'avviso di associarsi al tradimento. Entrò frattanto il Senese colle sue genti nel castello dalla parte della fossa nel bujo della notte, ed appoggiate le scale alle mura, trovaronsi corte al montarle; laonde insorto non so qual bisbiglio negli aggressori, questo fece sì clie tra per la confusione, e per lo sospetto d'essere sorpresi, si diedero subitamente alla fuga. Le scale ivi abbandonate dai traditori furono l'indizio del nero colpo ideato-, e la vigilanza del governatore Ferrante Gonzaga giunse a scoprirne reo lo stesso Giorgio Senese, da cui, per via di processo fattogli da Niccolò Secco capitano di Giustizia , sa- % putasi l'orditura infame, venne egli squartato vivo. Salvaronsi gli altri, uscendo precipitosamente dai confini dello Stato-, e Lodovico Biraga, termina il Bugati, fu poi gridato ribello della patria per coni-mission di Cesare e del Senato. In vista di cotale pericolo occorso al castello di Milano, il provvido governatore Ferrante Gonzaga fece fare due opere dette a Tanaglia verso Porta Comasina e Porta Ver-cell ina, in ditesa di esso castello, poscia demolite5 e per Io stesso motivo fece abbassare i due campanili di S. Simpliciano e di S. Francesco della nostra città. Tutto questo bassi da una Cronaca di Mario Pizzi proposto degli Umiliati, veduta e citata dal Puricelli (1): E anno del mille cinque-
      (t) Monum Basii. Avnbr. pag. 1067.


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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835 pagine 503

   

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