Storia di Milano di Pietro Verri

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      CAJPO VIGESUIOTTAVOdinando per legittimo imperatore; ma nel venerdì santo di quest'anno fu nella cappella pontificia per ordine suo ommessa la solita preghiera per l'Imperatore. Questa durezza del Papa > scrive il Muratori (i )) fu attribuita al mal animo suo verso la Casa tVAustria; laddove altri la chiamavano un giusto zelo per sostenere antica, autorità dei Romani Pontefici nell'elezione degli Augusti. Ma se Carlo Augusto non volea più quella dignità, avea senza fallo essa a cadere in chi era Re de' Ro-mani, e la morte civile di lui in tal caso operava ciò che la naturale. La sconfitta poi dei Francesi a S. Quintino, il maresciallo di Brisac in Piemonte valorosamente respinto dal marchese di Pescara, il richiamo dei duca di Guisa generale di tanta importanza per l'armata francese, e l'arrivo alle porte di Roma del duca d'Alva la notte del 26 agosto, indussero il papa Paolo IV alla pace col re Filippo II, conchiusa felicemente il giorno i5 di settembre; pace per altro non universale, non essendovi concorso il re di Francia Arrigo II. Qualunque però ella fosse, apportò dei considerevoli vantaggi, specialmente alla Lombardia. Allora fu che essendosi gli eserciti d'oltremonte parliti dall'Italia, onde guerreggiar contra i Francesi ai confini del loro paese, si videro i Milanesi costretti per la pubblica sicurezza a mettere in piedi una urbana milizia che supplisse alla mancanza delle necessarie truppe, e potesse far fronte ai movimenti che temevansi de' Francesi sopra quello Stato. Ogni casa, racconta il Bugati (2), somministrò uno o due uomini atti alla guerra, e senza eccezion di persone: Laonde in pochi giorni si ridus-
      (1) Annali al 1556, pag. 414»
      C*) vS(0r. Univ. lib. VII. pag. 1008 c 1009.

Storia di Milano Tomo Secondo di Pietro Verri Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835 pagine 503

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