Storia di Milano di Pietro Verri
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come abbinai eletto, nella persona dei re Ferdinando suo fratello, la quale venne accettata, coi riconoscerlo tutti d' unanime consenso per legittimo successore dell'Augusto germano. Fu poscia spedito dal nuovo Cesare Martino De Guzman ambasciatore al Pontefice per rendergli a nome dell'Imperatore la dovuta ubbidienza 5 e così ilre Filippo II spedì pure D. Giovanni di Figueroa, altre volte goveruator di Milano in favore dell'augusto suo zio; ma il Papa non volle ammettere nè Tuno nè l'altro alla udienza, e in corto dire, finché visse ricusò sempre di approvare Ferdinando per imperatore, non senza scandalo (inferisce con impeto il Muratori) (i), della Cristianità. Ma quanto consolò i Milanesi la nuova d'essere stato riconosciuto imperatore dalla dieta imperiale il re Ferdinando; altrettanto rattristò que' cittadini la perdita seguita in Bergamo il giorno 21 giugno del proprio amatissimo pastore Filippo Ar-chinto, il quale per la malizia d'un torbido e scaltro Calabrese, regio economo in Milano, sotto l'apparenza di zelo pel principato, fu sempre tenuto lontano dalla sua sede nei due anni del suo arcivescovato. E tanto più amara riuscì ai Milanesi la perdita di un Prelato sì dotto e pio, in quanto eh' ella accadde appunto nel tempo stesso che la città in corpo avea ottenuto dal Re Cattolico il sospirato richiamo del suo calunniato pastore. Infatti il suo cadavere fu trasportato da Bergamo a Milano; e dopo le solenni esequie prestategli nella Metropolitana, venne ivi tumulato nella cappella di Santa Caterina, ove gli fu eretto un elegante mausoleo di fini marmi, arricchito con bronzi dorati, in cui vedesi il di lui simulacro in marmo pure scolpito.
(1) Annali al i5jS, pag.
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835
pagine 503 |
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Pagina (405/516)
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