Storia di Milano di Pietro Verri

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      capo vlgesiitloxono 3^9
      ministri suoi. Rivolse poscia Pio IV le sue cure a dar segni di gratitudine a Milano sua patria, di cui fu il quarto promosso al sommo pontificato, rinnovandole questo onore dopo il corso di 317 anni, e creando ai 3i gennajo alcuni cardinalisuoi concittadini, cioè Gian Antonio Serbellone
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      suo cugino vescovo di Novara (essendo il Pontefice figlio di Cecilia sorella di Gio. Pietro Serbellone, padre dell' eletto) 3 Carlo Borromeo suo nipote, figlio del conte Giberto e di Margherita Medici sua sorella 5 e Lodovico Simonetta già datario e vescovo di Pesaro, traslatato alla chiesa vescovile di Lodi. Oltre a questi aggiunse nel i665 al collegio dei cardinali altri illustri Milanesi, che furono Carlo Visconti senatore ed oratore a Filippo II, Francesco Abondio Castiglione, Alessandro Crivelli, Francesco Alciati, Francesco Grassi senatore, poi presidente del maggior magistrato di Milano ) e promosse alla chiesa vescovile di Cremona Niccolò Sfondrati, poi cardinale e pontefice col nome di Gregorio XIV. Sarà presso tutta la posterità un monumento di lode a Pio IV 1' avere egli nelle prime sue provvidenze liberato dalla carcere, in cui languiva già oltre a due anni, il cardinale Giovanni Morone milanese, uno de' più grandi uomini che vivessero in quella età, fatto ivi tradurre da Paolo IV per sospetti d'eresia. E non volendo l'imperterrito Prelato grazia alcuna, ma severa giustizia, Pio IV gli accordò nuovi rigorosi processi, pei quali emanò decreto della sua assoluta innocenza. Ora sebbene il novello cardinale Carlo Borromeo contasse di età soli ventidue anni, il pontefice Pio IV approvò la rinuncia ad essolui fatta dell'arcivescovado di Milano dal cardinale Ippolito II d' Este, che colla morte dell'arcivescovo Archinto era tornalo per l'accennata ra-


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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835 pagine 503

   

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