Storia di Milano di Pietro Verri
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bardi Niccolò Sfondrato di Cremona e Gian-Antonio Volpi di Como, già nunzio apostolico all'Elvezia. Tra i legati pontificj presidenti al concilio, de' quali era capo il cardinale Ercole Gonzaga, annoveravasi il cardinale Lodovico Simonetta; ma rapito dalla morte al principiare delle sessioni il cardinale Gonzaga, fu sostituito a quella importante presidenza l'insigne cardinale milanese Giovanni Morone, la di cui vasta mente e probità singolare contribuì assaissimo ai prosperi successi di quella sacra assemblea. Anche il Re Cattolico nel marzo di questo stesso anno spedì a quel generale concilio in qualità di oratore il marchese di Pescara governatore di Milano, attesa la di lui abilità singolare e consumata prudenza. Ma i felici avanzamenti, nonché il tanto sospirato compimento di esso ecumenico concilio dovranno i posteri riconoscerlo sopra ogni altro dallo zelo ed attività del santo cardinale Carlo Borromeo, come si è accennato poc'anzi, tuttoché dimorante in Roma presso del Pontefice suo zio, meritamente perciò chiamato la Ruota che muoveva tutta quella gran macchina. Attese pure in questi tempi l'imperatore Ferdinando I a stabilire il figlio Massimiliano nella successione de' suoi regni e della sua dignità. E infatti fu egli coronato re di Boemia e di Ungheria , ed ai di ottobre proclamato re de' Romani nella dieta degli Elettori in Francoforte, ricevendone la corona solennemente il giorno 3o di novembre. Questi prosperi successi non arrecarono però alcuna tranquillità all'Italia, atteso un maligno influsso di catarri e sfreddimen-ti, o, come dice il Muratori, di qualità epide-rniale, diramatosi fino dal principiar dell'autunno per tutte le sue contrade, in guisa che nella sola
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835
pagine 503 |
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Pagina (415/516)
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