Storia di Milano di Pietro Verri

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      gresso, 411 e seg. Elogi lui fatti da insigni scrittori, 414 e seg.
      Borromeo conte Federigo, fratello di S. Carlo > eletto capitano generale delia Chiesa. Prende in 'moglie Virginia figlia del Duca d'Urbino, 4oo. Muore in Roma di unmale epidemico. Distinto da
      Filippo II col ducato d'Oria,
      404.
      Borromeo conte Giberto premiato nelle giostre per i sponsali di Lodovico il Moro, 80.
      Borromeo conte Giberto Milite, utio de'primi senatori, 112.
      Borromeo conte Giovanni, arni-co di Cicho Simonetta, tiene in calma la città in tempo della morte di Galeazzo Maria. Possiede la comune fiducia. Lodato dal Corio per le sue virtù, 72. Accompagna alle staffe Gio. Galeazzo Ala-ria Sforza e la sposa nelle lor nozze,, 79.
      Borromeo conte Lodovico. Gli è levato al sacro fonte un bambino da Lodovico XII re di Francia, che visita la partoriente contessa Bona, le dà in dono una collana d'oro, e cena da lei, 110.
      Borromeo conte Pietro Francesco muore in Provenza, 336. Sepolto in Milano in S. Maria della Pace, ivi.
      Borromeo Vitaliano signore di somma significazione e autore della libertà, 27. Partitale dello Sforza. Scoperto e proscritto fugge dalla città e si salva, 28.
      Bosso Giacomo, palpitante dello Sforza, decapitato, 27.
      Bosso Luigi, commissario dello Sforza , porta a Milano intrionfo le Insegne di S. Marco,. 21.
      Bosso Teodoro repubblicano, 5. Fautore primario della libertà, 22. Fautore poi dello Sforza, 26. Scoperto traditore, è per finzione dalla città di Milano spedito oratore a Cesare; indi su la strada tradotto a Monza, ed a forza di torture obbligato a manifestare i complici, decapitati tutti alla piazza de' Mercanti, ivi.
      Bourbon ( contestabile di ) si distingue nella battaglia di Marignano, 175. Francesco suo fratello vi rimane ucciso, ivi. Tocca la stessa sorte a Bertrando di Bourbon Ca-rencl, ivi. Luogotenente e governatore di Milano per Francesco I re di Francia, 177. Confermato, 179. Sua destrezza nel temporeggiare la resa di Milano, 180. Si concilia i Milanesi, 181. Dona alla città il dazio della macina e del vino minuto, 182. E richiamato alla corte, 190. Amato dalla duchessa di Angouleme regina. E onorato dal Re. Mostra importune le di lei premure: le fa sospendere le pensioni. Egli insensibile ricusa la sua mano: furibonda lo fa spogliare di tutti i suoi feudi , 210. Invitato da Carlo V, si dà al suo partito. E scoperto. Fugge travestito e si salva nella Franca Contea. Compare un fellone. Meritava miglior destino, 211, 212. Viene a Milano in qualità di luogotenente generale cesareo, 215. Ha in apparenza il comando dell'annata di


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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835 pagine 503

   

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