Storia di Milano di Pietro Verri

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      Mflzi Giovanni, uno ti e* difensori della libertà milanese,
      25.
      Mendrisio, terra, staccato dal Milanese dagli Svizzeri, 142. Occupato nuovamente da es-
      DEI.LE COSE SO^AfllLI 4^3
      putati, supplicando il Ile di varie providenze intornosi, 1
      52.
      3Ierula Giorgio, letterato protetto e beneficato da Lodovico il Moro, 90.
      Metalli nobili. Loro ralore a* tempi di Lodovico il Moro,97.
      Metilde o Matilda celebre cour tessa. Sua donazjone alla Santa Sede, 142.
      Metropolitana di Milano (Vedi Duomo ).
      Milanesi, più oligarchi che repubblicani, 19. Temono de* progressi dello Sforza, 20. Confronto del loro valore a* tempi di Federico imperatore e del blocco di Francesco Sforza, 58. Rimproverati dal Machiavelli, 39. Inquieti per la perdita di Lodovico il Moro, e condannati a pagare ottocento mila scudi d'oro a Lodovico XII per le spese in ricupe-. , re lo Stato, de' quali non pagano che cento settanta mila mercè la mediazione della regina Anna, a cui donano otto mila scudi d'oro in gioje ,
      152, i55. Malcontenti del governo di Massimiliano Sforza, bramano Lodovico XII, 159. Plebe contra de* nobili , 169. Eccitano gli Svizzeri a favore del duca di Bari Francesco Sforza, 179. Trattano di abolire i dazj della macina e del vino, 182. Ottengono un perdono generale da' Francesi e ritornano in patria, ivi. Spediscono a Parigi alcuni de-
      al governatore. Disordini ne* tribunali di Milano che appariscono da quella supplica, i85, 186. Superstiziosi se la prendono co' Monaci di San Simpliciano per la scoperta di alcuni corpi santi, 187, 188. Loro condizione infelice sotto il governo di Lautrec, ig3. Emigrano perciò molti e si radunano in Reggio per ristabilire sul trono Francesco duca di Bari, 195. Loro allegrezza e generosità nell'arrivo di Francesco II Sforza, 2o3. Accorrono alla battaglia della Bicocca in difesa del duca Francesco, 206. Formano la milizia urbana, 208. Loro offerte al Duca nel ritorno de* Francesi, 219. I scelti si ricoverano in Pavia sotto il comando di Antonio de Leyva, ivi. Odiano i Cesariani. Rumori eccitati nella plebe per le vessazioni del Leyva e del marchese del Vasto. Tumulti, saccheggi ed in-cendj particolari, 261. Rivoluzioni continuate in varie parti della città. Fuga di molti cittadini, 263. Descrizione dello stato deplorabile a cui sono ridotti, 266. Loro parlata al duca di Borbone, 267, 2G8. Oppressi nei viveri da' soldati del Leyva, non hanno pane per alimentarsi, 279. Sentono più che mai il flagello della fame,
      285. Di nuovo angariali dao ^
      Francesco II Sforza n or 7. Taglia imposta dal Li}va per la guerra contra i Francesi, 332. Accolgono ton fé*


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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani
1835 pagine 503

   

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