Storia di Milano di Pietro Verri
DELLE COSErato, 90. Primo avvocato fiscale in Milano, 112. Sua lettera al Yaradeo intorno ai tumulti di Milano contra il Trivulzio, 117. Altra sui sinistri dello stesso, 120. Lodi di questo illustre nostro concittadino, ivi, 121.197. Scelto da Lodovico XII alla gran carica d'avvocato fiscale del Re senza che ei lo sapesse. Ufficio da esso egregiamente esercitato. Parliti i Francesi rimane senza inquietudine in Milano. Lodovieo il Moro lo chiama e lo accoglie cortesemente. Lo destina inviato a Roma ed a Napoli, Egli se ne scusa per l'età sua, ma il Duca non ne resta capacitato, 121, 122. Raccolta di sue Lettere nella biblioteca Firmian, che meriterebbero essere pubblicate, ivi. Esse ei svelano il tradimento in pregiudizio di Lodovico il Moro, 125, 129. Acquista da Massimiliano Sforza la contea di Lecco, i55. Consiglia il Duca ad unirsi al popolo in armi, 168. Mediatore fra il duca Massimiliano Sforza ed il re Francesco I per la cessione del castello di Milano, 175. Il Re gli promette di farlo senatore e regio auditore, ma lo destina a risedere nel Parlamento della provincia di Bresse ^ 176. Mostra di andarvi e si ricovera nel Modonese, ivi. Capo de' malcontenti raduna in Reggio molti Milanesi emigrati, 195. Convoca gli Svizzeri a Reggio, 197. Partitan-te nella lega pontificia, 200. Viene governatore in Milano a nome del duca Fran-
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cesco li, 202. Per mezzo di un acclamato oratore eccita i Milanesi contra i Francesi, 207. Sua abilità più che di un generale, 214. Gran cancelliere del Duca. Suoi ottimi consigli nella venuta di Francesco I, 219, 252. Incaricato dalla lega a trarre al suo partito il marchese di Pescara. Parlata del Morone fatta al suddetto in tale proposito. Transunto del fatto, 252. Va a visitare il Pescara ammalato in Novara e si munisce di saWoeondotto,
difiidando della di lui lealtà.
Spiana ad esso il progetto credendosi solo, ed e inleso per inganno dal Leyva. È catturato in Novara. Sostiene gli esami, e palesa i suoi disegni anche forzato da' tormenti. E tradotto a Pavia. Compiti ivi i processi in presenza del Pescara e del Leyva, è condannato al taglio della lesta. Tesse il Morone; un'apologia in sua discolpa. Gli è offerta la libertà con uno sborso notabile, 254. Paga la somma richiesta, ed è tradotto a Trezzo, indi a Mouza, poi messo in libertà, ri55. Va a Bologna, indiin Toscana. Muore in S. Ca-sciano. Suo elogio, 294, 295, 29G, 297. Sue Lettere che
somministrano l'idea del di lui merito, 295 e seg. Morone Giovanni, figlio di Girolamo, creato vescovo di Modena da Clemente VII in età di soli venti anni, 295. Poi cardinale vescovo d'Ostia, ivi e 355. Sue faticheper raprhnento del concilio di Trento, ivi. Legato a Car-
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Storia di Milano
Tomo Secondo
di Pietro Verri
Società Tipogr. de' Classici Italiani 1835
pagine 503 |
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Pagina (479/516)
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